sabato 16 maggio 2015

SREBRENICA, LA GIUSTIZIA NEGATA

Da qualche giorno è in libreria il nuovo libro di Luca Leone, “SREBRENICA. LA GIUSTIZIA NEGATA”, scritto a quattro mani con Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.
 
A venti anni dal genocidio Leone e Noury hanno deciso di affrontre quella vicenda terribile con un linguaggio semplice e in forma di dialogo con l'obiettivo non solo di raccontare cause, svolgimento e conseguenze del genocidio di Srebrenica, ma di analizzare tutto ciò che ruota da vent’anni intorno a questo orrore della storia europea contemporanea.

L'11 luglio 1995: oltre ottomila (ma alcune stime parlano di più di diecimila) maschi tra i 12 e i 76 anni vengono catturati, torturati, uccisi e inumati in fosse di massa. Lo stesso destino tocca ad alcune giovani donne che vemngono prima stuprate e poi uccise. Le vittime sono bognacchi (bosniaci di religione musulmana), da oltre tre anni assediati dalle forze ultranazionaliste serbo-bosniache agli ordini di Ratko Mladić e dalle bande di paramilitari serbi. Venti anni dopo, Mladic e Karadzic (l'allora capo politico dei serbo-bosniaci) sono sotto processo all'Aja, alcuni capi paramilitari sono morti, ma ancora molti dei carnefici di allora sono a piede libero e una parte dell'opinione pubblica serba li considera "eroi" lasciando un profondo senso di ingiustizia e di impotenza nei sopravvissuti.
 

Il libro di Leone e Noury è un reportage nel buco nero della guerra e del dopoguerra bosniaco e nella mancanza di giustizia che seguita al genocidio di Srebrenica, una delle pagine più nere della storia europea del Novecento e sicuramente la peggiore dalla fine della seconda guerra mondiale. In questo viaggio attraverso uno degli eventi più importanti e mostruosi della storia del Novecento gli autori si sono fatti accompagnare da amici importanti com Moni Ovadia, Miralem Pjanic, Irfanka Pašagic, Silvio Ziliotto. Che hanno scritto quanto segue.

“L’ipocrisia, il cinismo e l’indifferenza della politica interessata solo al potere, fanno sì che ancora, a Srebrenica, le vittime degli orrori debbano vedersi quotidianamente davanti, impuniti, arroganti, beffardi, minacciosi – spesso trasformati in eroi –, molti dei loro carnefici o quelli dei loro cari sepolti in fosse comuni o fatti a pezzi e conservati in frigoriferi, gli stupratori individuali e di massa, e non possano elaborare immani sofferenze e lutti atroci. Noi piccoli o grandi militanti della Memoria e attivisti dell’integrità inviolabile dell’uomo, ci sentiamo presi alla gola da un insopprimibile senso di impotenza sfregiato da revisionismi e negazionismi. Qualcosa però possiamo farlo!”. (Moni Ovadia)

“Luca Leone e Riccardo Noury sanno quanto sia importane raccontare ciò che è stato fatto a Srebrenica e quanto sia vitale che anche gli altri, più persone possibile, sentano e facciano qualcosa affinché finalmente avvenga quello che le Donne di Srebrenica da anni chiedono durante le loro proteste non violente, che si svolgono l’11 di ogni mese a Tuzla: ‘Noi vogliamo verità e giustizia, e vogliamo condanne per i criminali’”. (Irfanka Pašagic)

“Il popolo bosniaco va accompagnato e aiutato verso quell’Europa che qui ha dimenticato a lungo le sue carte dei diritti e da qui deve ripartire in un cammino, arduo ma possibile, di pace e giustizia”. (Silvio Ziliotto)

“I bosniaci hanno un cuore grande e meritano un futuro positivo. Spero davvero che andrà sempre meglio. Io continuerò a fare il massimo per aiutare il mio Paese”. (Miralem Pjanic)
Ci accompagnano, inoltre, in questo viaggio, alcune associazioni importanti, Amnesty International in testa, quindi Rete, Sie, Iscos, Associazione per i popoli minacciati.

Il consiglio di Passaggio a Sud Est è di leggere “SREBRENICA. LA GIUSTIZIA NEGATA” e, se ancora non lo avete fatto, anche gli altri lavori che in questi anni Luca Leone ha dedicato alla sua amata Bosnia e che trovate sul sito della Infinito Edizioni. 

Leggi qui la prefazione del libro

GLI AUTORI

Luca Leone
(Albano Laziale, 1970), giornalista professionista e saggista, è laureato in Scienze politiche.
È direttore editoriale e co-fondatore della casa editrice Infinito edizioni. Ha scritto e scrive per molte testate. Ha firmato, tra gli altri, per Infinito edizioni: Srebrenica. I giorni della vergogna (2005-2011); Bosnia Express (2010); Saluti da Sarajevo (2011); I bastardi di Sarajevo (2014).

Riccardo Noury
E' il portavoce di Amnesty International Italia, organizzazione non governativa per i diritti umani di cui fa parte dal 1980. Ha curato Non sopportiamo la tortura (Rizzoli Libri Illustrati, 2001), Poesie da Guantánamo (Edizioni Gruppo Abele, 2007) ed è stato coautore di Un errore capitale (EdizioniCultura della Pace, 1999). Blogger per Il Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano e Articolo 21. Zemaniano.

 

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